Così, come d’incanto. Non nasconde la sua bellezza. Dolce shock di quell’attimo in cui…ha avuto bisogno di te. Tocchi vedi senti oltre i sensi. Al discount “Dal Serpente” le mele si vendono tre per due, si regalano anzi, a cassette, buone, rosse, succose, proprio come quel corpo candido accarezzato dolcemente dal vento, impalpabilmente illuminato attraverso una finestra da un diabolico faretto governato non sai da chi, ma di sicuro è uno che ti vuole vedere morto entro domattina. Così mi ammazzi, baby. Mina le tue fondamenta come una bomba al tritolo che ti minaccia sin dalla nascita. Sprazzi del peggior istinto e della miglior poesia si susseguono nel tuo cervello in rapidissima continuità. Adesso che ti sembrava di averla afferrata bene, la natura, e il suo profumo è ancora sulle tue mani, si è divincolata, è scappata, ti ha usato come un mezzo per il suo meschino, grandissimo fine. Quell’eterno tentativo che è l’uomo. Sei un suo schiavo, ma boia, se questo è il lusso riservato ad un semplice schiavo…lasceremo allo stolto che tenta di sopprimere la propria natura misteri e croste di formaggio. Quelle curve, quelle curve cazzo. Alcuni milligrammi di ormoni. Così lo spiegano i medici. Un dannato ritaglio di pizzo scuro sulla quella cosa che fa smettere alla tua mente di farsi tutte quelle domande. Così lo spiego io.
Bella. Bella da uccidere, bella da far risuscitare, bella da far deragliare i treni, bella di quella bellezza di una spada che trafigge e di un petalo che cade.
Bella. Bella da uccidere, bella da far risuscitare, bella da far deragliare i treni, bella di quella bellezza di una spada che trafigge e di un petalo che cade.