Chissà perché è così dolce e lucido, quando ti rendi conto che la salvezza non è nel Libro, o nell’aiutare le vecchiette ad attraversare la strada, o nel trovarsi un lavoro per sbarcare il lunario e mantenere nel mazzo te e il tuo nucleo familiare, come invece vorrebbero farti credere. Ma quando te ne rendi conto, tutti quelli che ti criticano per la tua lista di priorità, non fanno che solleticarti e confermare la tua diabolica, dicono loro, lista delle priorità. Perché la salvezza è nel provare qualcosa di vero. Qualsiasi cosa, ma vera. Pensare sempre e solo ad andare bene a scuola, poi non fare cazzate sul lavoro, e ricordarsi i compleanni dei parenti, e dire sempre grazie, pensare a queste cose, non implica ergo sum. Non siamo qui per uno scopo, siamo semplicemente un loop del programma “evoluzione”. Un pazzesco regalo del Caso, una vincita milionaria alle slot puntando un nichelino. Il che equivale a dire che potremmo avere un bel po’ di tempo per godercela. E spiega anche perché questa famosa razionalità suprema distribuisce errori, storture e puttanate di proporzioni, possiamo dirlo, bibliche, a destra e a manca. In fondo, è tutto grasso che cola, ciò che abbiamo.
Una volta ho trovato la verità in una bistecca al sangue. Un’altra in una coppa di champagne. Un’altra ancora in un seno avvolto da soffice cachemire. Parecchie volte ascoltando il miglior rock. Un’infinità nei tacchi alti 14 cm. E io, di quelle cose, mi fido. Perché fuggono. Scompaiono. Come me. Quindi sono come me. Quindi ci credo. E credo nelle persone che mi piacciono, perché sono come me. E provo a circondarmene, e miglioro per riuscirci. Non miglioro per avere il paradiso; anzi, miglioro per averlo, perché il paradiso sono le persone che mi piacciono. E sono già salvo, a 19 anni, e se ci credete, potete esserlo anche voi. Tutto il resto, tutte quelle cose da “tipo normale”, vengono di conseguenza, e meglio, tanto da suscitare invidia. Non devo pregare, devo solo fare quello che mi piace e avere l’intelligenza per comprendere che se do la possibilità anche agli altri di fare ciò che a loro piace, e li aiuto, o almeno non li disturbo, incontrerò persone migliori e sarò ancora più salvo. Certo, io sono un occidentale nato nella bambagia. Ma se non sbaglio, l’ho già detto che non è un’ingiustizia, visto che è tutto frutto di un lancio di dadi. Quindi il minimo che possa fare è sviluppare la mia miglior filosofia, e cercare di far star bene gli altri, anche se sono solo due persone (e, a quanto pare, sono solo due persone), postandola su un blog.
Una volta ho trovato la verità in una bistecca al sangue. Un’altra in una coppa di champagne. Un’altra ancora in un seno avvolto da soffice cachemire. Parecchie volte ascoltando il miglior rock. Un’infinità nei tacchi alti 14 cm. E io, di quelle cose, mi fido. Perché fuggono. Scompaiono. Come me. Quindi sono come me. Quindi ci credo. E credo nelle persone che mi piacciono, perché sono come me. E provo a circondarmene, e miglioro per riuscirci. Non miglioro per avere il paradiso; anzi, miglioro per averlo, perché il paradiso sono le persone che mi piacciono. E sono già salvo, a 19 anni, e se ci credete, potete esserlo anche voi. Tutto il resto, tutte quelle cose da “tipo normale”, vengono di conseguenza, e meglio, tanto da suscitare invidia. Non devo pregare, devo solo fare quello che mi piace e avere l’intelligenza per comprendere che se do la possibilità anche agli altri di fare ciò che a loro piace, e li aiuto, o almeno non li disturbo, incontrerò persone migliori e sarò ancora più salvo. Certo, io sono un occidentale nato nella bambagia. Ma se non sbaglio, l’ho già detto che non è un’ingiustizia, visto che è tutto frutto di un lancio di dadi. Quindi il minimo che possa fare è sviluppare la mia miglior filosofia, e cercare di far star bene gli altri, anche se sono solo due persone (e, a quanto pare, sono solo due persone), postandola su un blog.